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3 dicembre 2011 6 03 /12 /dicembre /2011 10:43

http://www.imagesagainstwar.com/images/Opton_02.jpg

 

Suzanne Opton, una fotografa statunitense, ha deciso di immortalare quel che resta delle guerre puntando l'obiettivo sullo sguardo dei reduci; Vietnam, Iraq o Afghanistan: qualunque sia stato il fronte di guerra, la vacuità dello sguardo degli ex combattenti rappresenta un filo rosso che testimonia le cicatrici dell'anima che lo scontro bellico inevitabilmente infligge.

In 'Soldier', in particolare, la Opton sceglie di ritrarre solo i volti dei reduci adagiati su un letto: gli occhi chiusi o lo sguardo perso nel vuoto isolano lo spettatore dalla possibilità di cogliere i ricordi di guerra solo apparentemente lasciati alle spalle.

In 'Many wars' , invece, i reduci di guerra vengono ritratti con una pesante coperta indosso. Pesante come il fardello che saranno costretto a sopportare per il resto della loro vita.

In queste serie di immagini la Opton propone una lettura artistica del PTSD, la sindrome post-traumatica da stress, che può coinvolgere chi ha assistito ad eventi in cui ha sperimentato impotenza, senso di minaccia per l'integrità propria ed altrui di fronte ad una situazione non prevista (come può essere un attacco dal fronte nemico).

Per una rassegna completa dell'opera dell'autrice basta collegarsi al sito ufficiale http://www.suzanneopton.com.

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